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E' online il nuovo sito carecaled

Il nuovo sito web carecaled.com è ora disponibile in una veste grafica completamente rinnovata che rispecchia i principi e gli obiettivi dell'azienda riguardo l'illuminazione a tecnologia LED. Scorrendo le diverse sezioni è possibile trovare tutte le informazioni necessarie: schede, foto e dati tecnici di tutti i prodotti carecaled, presentazione di alcune installazioni realizzate ed informazioni sulla tecnologia a LED.

BR30 e BR40 faretti led da 9 e 15W

Faretto BR40 da 15W Si allarga la gamma dei prodotti consumer carecaled con due nuove soluzioni immediatamente disponibili da 9 e 15W.

Sostituiscono i classici PAR per illuminazione d’accento e sono idonei alle più svariate applicazioni. Sono disponibili in diverse potenze, a luce calda o fredda e con diverse aperture di distribuzione della luce.

Tecnologia LED: il miglior investimento per le città
Risultati della ricerca condotta dall'università di Pittsburgh

pittsburgh

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Pittsburgh ha condotto per la prima volta uno studio a 360° sulle lampade a tecnologia LED determinando che, se consideriamo il prodotto dalla produzione allo smaltimento, è questa la tecnologia che trova il migliore equilibrio tra luminosità, risparmio energetico, salvaguardia ambientale e lunga durata. Le lampade si compongono in raster di piccoli componenti LED ad alta intensità eccellenti per la loro efficienza, potenza e luminosità.

Gli ingegneri del Centro Mascaro per l’Innovazione Sostenibile con sede alla Facoltà Swanson di Ingegneria di Pitt hanno comparato le lampade stradali a LED con le più comuni lampade della città - sodio ad alta pressione (HPS) presenti nella maggior parte della città, ed a alogenuri metallici simili a quelle negli stadi – assieme alle lampade ad induzione, un'altra tecnologia emergente annunciata quale molto luminosa ed efficiente energeticamente. Il team ha riferito che i LED pur essendo costosi, consumano metà energia rispetto a HPS e ioduri metallici, durano fino a cinque volte più a lungo, e producono più luce. Le luci ad induzione sono un po' più economiche e con più efficienza energetica rispetto ai LED, ma hanno un impatto ambientale maggiore. Gli autori hanno anche osservato che la tecnologia LED mostra un maggior potenziale di miglioramento e potrà superare le lampade ad induzione nel breve futuro. Leggi tutto l'articolo

Il sondaggio coincide con iniziative in diverse città degli Stati Uniti volte a sostituire le lampade HPS, riconoscibili per la loro colorazione giallo arancione fosforescente, con i LED. La città di Pittsburgh ha commissionato il rapporto Pitt in quanto sta valutando di sostituire 40.000 lampioni con i LED. Simili programmi pilota sono in corso in altre città, da Los Angeles e San Francisco a Raleigh, NC, e Ann Arbor, Michigan. La città di Pittsburgh ha stimato che ogni anno, la sostituzione di lampade HPS con lampioni a LED permetterebbe di risparmiare 1 milione di dollari in costi energetici e 700.000 dollari in manutenzione, riducendo al contempo le emissioni di anidride carbonica di 6.818 tonnellate.

Nonostante l'entusiasmo per i LED a livello nazionale, prima del rapporto Pitt non esisteva alcuna analisi completa dei lampioni a LED, ha detto Melissa Bilec coautrice dello studio, una professoressa del Dipartimento di Swanson della Scuola di Ingegneria Civile e Ambientale. Il Prof. Bilec ed il professore di Ingegneria Civile e Ambientale Joe Marriott hanno condotto la valutazione con Cassie Jurgens, un junior del Pitt che studia ingegneria civile ed ambientale e architettura, lo studente di ingegneria industriale Eric Zatcoff, e Douglas Hartley, un senior di ingegneria meccanica presso il Georgia Institute of Technology.

Il gruppo ha stilato una "valutazione nel completo ciclo di vita" per ogni tecnologia d’illuminazione, con informazioni ottenute da aziende commerciali, produttori, documenti governativi, professionisti dell’illuminazione e report industriali. Le valutazioni catalogano l'impatto ambientale delle diverse tecnologie nel corso del loro ciclo di vita completo, dall'estrazione delle materie prime all'assemblaggio, fino al consumo di energia elettrica e allo smaltimento.

Un grafico dei risultati chiave per tutte e quattro le tecnologie è disponibile sul sito Web di Pitt www.pitt.edu/news2010/Streetlight-Chart.pdf

I LED attualmente sono superiori alle altre tecnologie per i minori effetti negativi sull'ambiente e sulla salute durante il ciclo di produzione, secondo il rapporto. Le lampade LED sono costituite da piccoli componenti integrati in circuiti che richiedono numerose materie prime, hanno bisogno di notevole energia in fase di produzione, e possono essere non semplici da riciclare. Il rapporto ha invece verificato che produrre le coperture dei LED - composte in gran parte di materiali plastici e filo - consuma molta meno energia rispetto alla produzione di involucri in metallo pesante degli HPS. I LED inoltre non contengono mercurio e hanno meno tossine, come lo iodio ed il piombo, gli HPS e le lampade ad alogenuri metallici contano in media 15 milligrammi di mercurio ciascuna, le lampade ad induzione in media 6 milligrammi.

Durante il ciclo di vita di una lampada però, il consumo di energia elettrica produce fino a 100 volte l'impatto ambientale della produzione, hanno scritto gli autori. I LED oggi consumano 105 Wh, rispetto ai 150 Wh di una HPS ed ai 163 Wh delle lampade a ioduri metallici. Convertendo il tutto in chilogrammi di anidride carbonica prodotta, le lampade a ioduri metallici emettono quasi 500 milioni di chilogrammi di anidride carbonica durante 100.000 ore di utilizzo, seguito dalle HPS con oltre 400 milioni, dalle lampade ad induzione con circa 350 milioni, mentre i LED producono poco più di 300 milioni di chilogrammi. Inoltre, la riduzione del fabbisogno energetico della tecnologia LED emette solo due terzi della quantità di tossine nell’aria e delle particelle generate da ioduri metallici e dalle lampade HPS.

Il rapporto ha anche misurato le quattro tecnologie in termini di produzione di ossidi di azoto - i sottoprodotti nocivi della combustione di combustibili fossili che possono tornare sulla Terra con la pioggia e la neve come nitrati nocivi - e di clorofluorocarburi (CFC), il composto chimico che contribuisce alla riduzione dello strato di ozono. In entrambe le categorie, i LED hanno avuto la classificazione più alta durante la fase di produzione, ma la più bassa durante l'uso effettivo. In questa fase finale, gli alogenuri metallici hanno prodotto maggiori emissioni per entrambe le sostanze inquinanti, come i ricercatori hanno evidenziato.

Nel settore cruciale dei costi, i prezzi delle luci LED sono fortemente contraddittori - il team ha stimato un range da $ 9,20 a $ 322 per apparecchio. Il ciclo di vita della tecnologia, notevolmente più lungo, può ridurne l’impatto. Sulla base di 100.000 ore di utilizzo, i LED non sono stati longevi come i bulbi ad induzione (stimati a 280 dollari per ogni apparecchio), ma hanno avuto un ciclo vita di circa tre volte superiore rispetto agli HPS e quasi cinque volte in più degli alogenuri metallici. A titolo di esempio, 40.000 lampade a tecnologia LED potrebbero inizialmente costare alla Città di Pittsburgh 21 milioni di dollari contro i circa $ 9 milioni per lampioni a ioduri metallici. Il costo di gestione delle lampade ad alogenuri metallici costerebbe però fino a 44 milioni dollari, prima che le i LED abbiano bisogno di una prima sostituzione.

La relazione affronta non solo questioni riguardanti il ciclo di vita ma anche la scelta del fornitore di LED. Gli autori raccomandano ai governi delle città di non scegliere semplicemente il miglior offerente, perché la tecnologia è nuova ed ancora in via di sviluppo, una società specializzata in lampade a LED potrebbe non essere necessariamente la più esperta per l'installazione e la gestione. Essi raccomandano ai comuni non solo di prendere in considerazione l'età di una società e le sue esperienze precedenti, ma anche di cercare fornitori che abbiano avuto la tecnologia verificata da laboratori indipendenti. Essi hanno inoltre indicato che le aziende di dimensioni maggiori possono avere più risorse in ricerca e sviluppo per migliorare la tecnologia.

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